giovedì 20 dicembre 2018

#4

Una donna, mamma di due gemelle,  si è gettata nel Tevere. Forse con le sue bambine, le stanno cercando.

Non oso immaginare il dolore di questa donna. Penso alla solitudine, all'angoscia e alla disperazione che possono prendere ciascuna di noi e per lei provo solo un'enorme compassione. Partecipo del suo dolore, lo sento anche mio.
Lo so quanto ci si possa sentire inadeguate, non capaci, non abbastanza.

Alla prima visita auxologica la neonatologa con la quale disgraziatamente devo seguire il follow up per i miei figli, alle mie parole sulle difficoltà che stavo incontrando nella gestione in solitaria dei gemelli rispose che avrei dovuto allattarli al seno e a richiesta.
Le dissi che non ero in grado, che sarei impazzita, che non ce la facevo. Rispose: "della sua salute mentale non mi interessa. Non ha una madre o una sorella che la aiutano?"
"Mia madre è morta e sono figlia unica."
"E vabbè."

Fortunatamente non sono incline alla depressione.

Ma ho pianto appena arrivata a casa e mi sono sentita la peggiore delle madri.

Penso a quella donna e mi sale una rabbia indicibile.

E il primo pensiero quando ho letto che le bimbe sarebbero state mesi in TIN è stato "speriamo che almeno non abbia incontrato anche lei quella stronza maledetta."

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